In prossimità della chiusura del mandato Tom torna a interessarsi del cimitero cittadino e lo fa con due risoluzioni di una certa importanza cui ritengo debba essere data una chiarificazione puntuale per tentare di comprendere le ragioni che l’hanno mosso a determinarsi in tal senso.
Un primo atto è l’Avviso Pubblico, datato 17 febbraio u.s., con cui si rendono disponibili, per la costruzione di cappelle gentilizie, imprecisati lotti cimiteriali senza dare alcun riferimento circa la loro localizzazione.
Dalle indicazioni, riportate in quell’Avviso, circa le misurazioni delle singole aree e il modulo costruttivo del sepolcreto (12 loculi e 10 ossari) ed, ancora, dal corrispettivo di concessione € 22.866,60 del solo suolo, mi è parso di capire che trattasi di quei 47 lotti nell’ambito della VII Zona del nuovo cimitero che, alla scadenza del contratto di costruzione n.1903 del 15.3.2007 appaltato alla Italstudi s.r.l., non fu possibile assegnare per mancanza di richieste dei cittadini. E’ questa la partita che, nell’estate scorsa, ha posto in totale contrasto il Sindaco e il Dirigente del 3° Settore, arch. Turturro, sfociato poi nell’adozione della Delibera di Giunta n.111 del 14 luglio 2016. Con quel dibattuto e controverso atto giuntale si decise l’annullamento del progetto supplettivo elaborato sempre dalla Italstudi s.r.l. di realizzare su quel sito, rimasto inedificato, n.72 piccole edicole unifamiliari da cedere al prezzo onnicomprensivo di € 19.470,00, oltre un campo di inumazione per circa 40 fosse da riconsegnare al Comune.
Ma perché Tom ha riprodotto il contenuto del famoso Bando Pubblico D.G. n.117/2007 con cui si invitavano i cittadini, dopo l’affidamento dell’appalto alla Italstudi, a presentare manifestazione d’interesse alla concessione dei lotti, destinati all’edificazione di gentilizi privati, rimasti poi, alla conclusione dei lavori (14.03.2012), non assegnati nel numero di quarantasette?
Tra Depalma e i dirigenti della Italstudi s.r.l., che vanta un credito nei confronti del Comune di € 941.424,55 in forza dell’art.4 del richiamato contratto n.1903/2007, c’è stato un incontro, il 12 dicembre scorso, e con ogni probabilità si è convenuto di poter recuperare, mediante nuove possibili cessioni ai privati, le risorse da rifondere alla società appaltatrice riproponendo nuovamente la concessione dei lotti nei termini descritti dall’originario bando del 2007.
L’Avviso pubblico datato 17 febbraio 2017 scade il 13 marzo prossimo.
Tanto induce a ritenere che in questa particolare situazione a Depalma, ora, prema ricercare, in tutta fretta, una qualche soluzione per chiudere la vertenza con la Italstudi s.r.l., insistendo con la cessione dei suoli ai privati.
Tuttavia, trascura ancora le questioni emergenziali che continuano ad affliggere il camposanto.
Riprendendo quanto già ho rappresentato nell’estate scorsa, non mancano solo le fosse per le inumazioni ma anche strutture di colombai e urne per il deposito di ampolle cinerarie, considerata la sempre maggiore propensione alla pratica della cremazione.
Sarebbe oltremodo utile che la porzione della VII Zona non assegnata ai privati sia, in qualche modo, con un concordato, svincolata da ogni pretesa indennitaria dalla Italstudi s.r.l., al fine di poterne modificare l’originaria progettualità finalizzata alla sola costruzione di sepolcreti privati, rivelatasi, in ultima analisi, estremamente onerosa. Su quel terreno, liberato da ogni vincolo con la Italstudi, invece, si potrebbe ricavare, mediante una rivisitazione del progetto iniziale, un piccolo parco della rimembranza dei propri cari che hanno scelto di farsi cremare. Un ambito cui, oltre alla piantumazione di cipressi, possa erigersi un’attrezzata struttura edilizia di sole urne cinerarie e una vasca con una fossa profonda ove poter dispendere le ceneri di chi avrà deciso per una tale sorte per i propri resti. In tal modo si avrebbe a disposizione un settore cimiteriale dedicato esclusivamente a quel tipo di servizio, considerato che, ormai, la cremazione, per una serie di motivazioni, viene sempre più preferita alle costose pratiche sepolcrali tradizionali, oltre a rivelarsi una sistemazione definitiva. So bene che una tale prospettazione, pur rispondendo ai dettami di leggi nazionali e regionali in materia, possa, giammai, trovare una qualche considerazione da parte di Depalma, animato, come non mai, da viscerali forme di gestione autoritaria, specie riguardo a quest’affare.
Non posso, tuttavia, non rammentare ai decisori politici le tante contingenze che da tempo sono in essere presso il cimitero senza che si pensi a porre un qualche rimedio. Non mancano, infatti, solo fosse di inumazione e urne, ma ci sono situazioni di dissesto della area sepolcrale sul versante nord-ovest della III Zona ed, ancora, la parete ovest lungo la cinta cimiteriale è transennata per rischio di crolli; il precedente intervento di risanamento di quel fronte murario fu limitato solo alla cortina della parete che era stata oggetto di rifacimento dei loculi, ma niente più.
Va, a questo riguardo, rappresentato che nel Programma delle Opere Pubbliche da portare a termine nel corso del 2015 era previsto l’intervento di ristrutturazione -2° Lotto- proprio della III Zona, con una spesa di € 150.000,00 che non è stato mai eseguito. Detto intervento era inserito al punto 7 dell’Allegato sub A, annesso alla Delibera del Consiglio n.48 del 08.08.2015. Con tale documento, che si mette in visione, il Dirigente, ing. Trematore, dava certificazione dei Lavori Pubblici già finanziati e in corso di realizzazione nel 2015. Evidentemente quelle risorse saranno state distratte verso altre opere. Non si è in grado, infatti, di avere cognizione della sorte dei tanti lavori propagandati e mai eseguiti, giacchè non è previsto, in alcun modo, un sistema di report circa le realizzazioni portate a termine e quelle accantonate rispetto alla loro pianificazione, resa pubblica con formali atti. Né il Consiglio Comunale si è mai peritaro di fare una verifica circa gli esiti dei Lavori Pubblici cui ha assentito in sede di approvazione del Bilancio preventivo, licenziato sistematicamente oltre il 31 dicembre e, comunque, con diversi mesi di ritardo da detta scadenza ordinaria.
Parimenti non si è neppure dato corso al progetto commissionato anni addietro, dal costo di poco più di € 30.000,00, per dotare il nuovo impianto cimiteriale di una rete elettrica per lampade votive. Chissà in quale cassetto dell’Ufficio Tecnico sarà finito quel progetto. Così pure sono anni che parte della recinsione sul confine ovest del cimitero è transennata per rischio crolli, essendosi all’epoca provveduto al ripristino e al consolidamento della sola muratura che subì il cedimento.
A fronte di tante problematiche presenti nell’ambito cimiteriale, Depalma poi ha emanato un secondo provvedimento: l’Ordinanza del 21 febbraio 2017 dal titolo “Norme di comportamento nel cimitero civico”. Con tale Ordinanza sono impartite prescrizioni riguardo alla condotta che devono avere i visitatori ma, soprattutto, le regole cui devono attenersi gestori e operatori dei servizi cimiteriali.
Realizzazone 1° fase dei lavori di ripristino muro di cinta cimiteriale lato ovest
Francamente non sono deducibili dall’atto ordinatorio le motivazioni che, d’improvviso, hanno costretto il Sindaco a emettere un dispositivo di tale portata, salvo che non siano state accertate anomalie o violazioni di una certa gravità, tenute riservate.
Tuttavia, anche su quest’altro fronte argomentativo val la pena ricordare al Sindaco che più volte al Comune è stata fatta rilevare la gravissima inadempienza di non aver mai adottato il Regolamento comunale di Polizia Mortuaria, imposto tanto dalla normativa statale che regionale. Ultimammente dietro nostre sollecitazioni, esposte a seguito di errate interpretazioni delle regole circa i sistemi di sepoltura da parte degli addetti al servizio cimiteriale, il Dirigente del 1° Settore Comunale aveva predisposto una bozza completa di Regolamento. E di tale lavoro la nostra sadalità aveva avuto modo di prenderne visione e annotare anche qualche osservazione del tutto informale. Perciò è certo che in qualche armadio del Comune debba trovarsi quella bozza di norma comunale.
Tanto per porre l’accento, ancora una volta, che certi provvedimenti devono essere adottati nelle forme e nei termini prescritti dalla legge che impone la partecipazione sociale alla loro elaborazione e formulazione e, ancora, l’adozione con un deliberato approvativo dell’Assemblea civica.
Ma questo non vale per Tom che intende disporre a suo piacimento con proprie Ordinanze!
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