Fideiussioni rinnovate, ma non valide secondo la Regione e l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Revocata l’ AIA dell’ impianto transitorio. Escluso dal provvedimento il nuovo impianto.
Riprendiamo il discorso sulla Discarica di San Pietro Pago analizzando la Determina Dirigenziale che ha revocato l’autorizzazione a Daneco per la prosecuzione dell’ attività del vecchio impianto di biostabilizzazione transitorio e I, II, III e VI lotto. Con lo stesso provvedimento la Regione ha disposto che il Gestore DANECO Impianti s.p.a. avvii immediatamente la procedura di chiusura e post-gestione dell’impianto. Stiamo parlando della discarica tuttora in esercizio e non del nuovo impianto di biostabilizzazione con relativa discarica di soccorso V lotto, autorizzati con altro provvedimento. Anche qui uno strano atteggiamento del Sindaco che in Consiglio Comunale ha ribadito con forza che si tratta di tutto l’impianto, vecchio e nuovo a costruirsi. Nulla di più sbagliato. Non ci sono noti i suoi intendimenti ma ancora una volta Depalma ha mostrato di non informare i suoi cittadini in modo corretto e puntuale.
Impianto di biostabilizzazione transitorio
Veniamo ai fatti e alle ragioni che hanno indotto la Regione a disporre la revoca dell’autorizzazione a Daneco. Con Determina Dirigenziale 507 del 13/10/2009 era stato rilasciato il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale per l’Impianto “transitoro” di trattamento e smaltimento per rifiuti urbani a servizio del bacino BA/2, costituito da: Discarica I - II e III lotto (con esclusione del sopralzo), Discarica VI lotto, Impianto “transitorio” di trattamento meccanico biologico RSU. Stiamo parlando del provvedimento che aveva autorizzato il proseguimento delle attività sui primi tre lotti e la realizzazione del VI lotto deliberato in Consiglio Comunale dall’amministrazione Natalicchio. Tale autorizzazione era stata modificata e aggiornata con altri provvedimenti successivi che avevano aumentato le volumetrie iniziali. Con la DD n.29 del 04.11.2015, a seguito della comunicazione di ARPA Puglia con cui era stata evidenziato che nell’ambito di attività istituzionalmente richieste dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari presso l’impianto transitorio di biostabilizzazione erano emerse criticità connesse all’attuazione delle migliori tecniche disponibili ai fini della tutela ambientale, era stato rilasciato il provvedimento di riesame con prescrizioni e tempistiche di ottemperanza delle stesse, finalizzato “all’urgente adeguamento dell’impianto di trattamento meccanico biologico alle BAT di settore”. Nella stessa Determina era inserito un cronoprogramma per la costruzione del nuovo impianto ritenuto essenziale per la Gestione dei rifiuti prevista dal Piano Regionale.
A febbraio 2016, a causa della mancata ottemperanza alle prescrizioni impartite con D.D. 29/2015, ritenute non esaustive le motivazioni esposte da Daneco a giustificazione della propria inadempienza, era stata sospesa l’attività di conferimento di rifiuti presso l’impianto di selezione e biostabilizzazione per un periodo di 60 giorni e comunque per il tempo necessario affinché il Gestore adempisse tutte le prescrizioni. A tutt’ oggi Daneco non ha ancora ottemperato.
La chiesa rurale di San Pietro Pago
Ma la cosa più interessante riguarda la storia delle polizze fideiussorie che Daneco aveva prestato a favore della provincia di Bari a garanzia della chiusura, gestione e post gestione dell’ impianto. Si tratta di tre polizze che erano state accese presso la Compagnia City Insurance con decorrenza dal 23/08/2010 al 13/10/2016. A settembre del 2015 l’Ufficio AIA della regione Puglia, a seguito della modifica della legislazione, aveva chiesto a Daneco di estendere la validità e di volturare le garanzie finanziarie a favore della regione Puglia. Nel marzo 2016 il gestore Daneco aveva comunicato alla Regione la voltura delle fideiussioni modificando i contratti precedenti con la stessa società assicuratrice. Secondo gli uffici regionali, sostenuti da richiesta di chiarimenti al ministero, la Compagnia City Insurance, con sede in Romania, non poteva stipulare contratti in Italia dal 2012 e le modifiche contrattuali secondo l’ottica dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) sarebbero configurabili come nuovi impegni contrattuali e quindi non realizzabili. Dopo nuovi carteggi con Daneco la Regione Puglia aveva diffidato il Gestore a presentare idonee garanzie finanziarie e a fornire indicazioni sui tempi delle operazioni di chiusura della discarica. Alla fine ognuno ha riproposto le proprie posizioni e la Regione ha considerato l’impianto sprovvisto di garanzie finanziarie. Garanzie che originariamente Daneco aveva stipulato in favore della Provincia di Bari ed erano valide in quanto la società nel 2010 era autorizzata. In conformità a queste motivazioni è stata revocata l’Autorizzazione Integrata Ambientale 507/2009. La Regione Puglia ha disposto che il Gestore DANECO Impianti s.p.a. avviasse immediatamente la procedura di chiusura e post-gestione dell’impianto di trattamento e smaltimento provvedendo sin da subito a realizzare la copertura provvisoria della discarica e a porre in essere tutte le azioni e le attività atte a minimizzare/annullare l’immissione di percolato nelle matrici ambientali esterne al bacino della discarica.
Inoltre è stato disposto che il gestore garantisca la gestione del biogas, con regolari interventi di manutenzione che assicurino elevati livelli di efficienza e che produca le dovute idonee garanzie finanziarie a copertura delle fasi di chiusura e post gestione dell’impianto.
Una serie di prescrizioni che definiscono definitivamente la chiusura dell’impianto di biostabilizzazione transitorio e della discarica costituita dal I,II, III e VI lotto.
In Consiglio Comunale Depalma ha affermato la sua volontà alla chiusura ma ha utilizzato tutta la questione per propagandare la propria azione amministrativa e per screditare gli uffici regionali che ha definito: “Sedicente comitato AIA. Dodici persone che non si capisce cosa elaborano”. Non ci sembra corretto nei confronti di tecnici che attraverso gli atti prodotti hanno dimostrato di aver svolto un lavoro esemplare. A nostro avviso un Sindaco non può parlare in questo modo in un contesto istituzionale come il Consiglio Comunale. Ha anche confermato, come aveva già fatto in precedenza su organi di stampa a carattere regionale, che la revoca riguarda anche il nuovo impianto. Non è assolutamente vero. La Determina Dirigenziale 193 del 18 novembre revoca la DD 507/2009 che autorizzava il vecchio impianto transitorio. Una semplice lettura del documento, che chiunque può trovare sul sito della regione Puglia, può togliere ogni dubbio. Il nuovo impianto è stato autorizzato con DD n. 31 del 09/04/2010 aggiornata con DD 572 del 28/01/2014 entrambe del Servizio Rifiuti della Provincia di Bari che comprendono IV e V lotto.
Uscita del biogas nei pressi del muretto che delimita il V lotto. Sullo sfondo la montagna di rifiuti del I,II e III lotto
Il nuovo impianto è sicuramente vincolato al nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che probabilmente ne traccerà un nuovo progetto. Non abbiamo notizie sulle garanzie finanziarie legate al nuovo impianto e lo stesso Depalma in Consiglio Comunale ha riferito di avere difficoltà ad averne.
Non sappiamo perché Depalma continui a screditare la Regione. Anche sulla questione della fuoriuscita di biogas non ha chiarito in alcun modo quello che, come responsabile delle emergenze sanitarie o d’igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, ha fatto per mitigare il danno. La Regione, secondo la legislazione nazionale, interviene solo in caso d’inerzia o d’inadempimento da parte dell’ente competente con i poteri sostitutivi. Se fossero applicati i poteri sostitutivi, non ci sarebbe da gioirne. Scrivere lettere, mail o fare telefonate ogni giorno non risolve i problemi. Lamentarsi con i cittadini dell’inerzia degli enti sovracomunali, dimenticando i propri doveri sanciti in maniera chiara dalle leggi, non è corretto per il ruolo svolto dal un Sindaco che avrebbe dovuto agire in prima persona per mitigare eventuali danni ambientali e tutelare la salute dei cittadini.
Tommaso Depalma ha denigrato anche la stampa che, a suo dire non avrebbe scritto tutta la verità su San Pietro Pago. Noi di “incittà” sappiamo di aver sempre riportato quello che nell’ambito della nostra libertà di opinione abbiamo pensato che andasse comunicato attraverso il nostro giornale. In seguito parleremo anche di questo dimostrando di aver sempre agito con coerenza e correttezza nei confronti dei nostri lettori e dei giovinazzesi.
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