...E LUI PROVA A INGAGGIARE LA GUERRA ALLE CICCHE IN STRADA
A febbraio scorso con una precisa esposizione dal titolo VIA LE CICCHE DALLE STRADE. SARA' VERO? ho fatto un ampio accenno alla normativa Green Economy inserita nella cosiddetta legge di Stabilità n.221 del 28.12.2015, in vigore dal 2 febbraio, che, tra l’altro, vieta la dispersione nell’ambiente di mozziconi di sigarette e gomme da masticare e impone l’applicazione di adeguate sanzioni ai trasgressori. Al tempo stesso, nel mentre ho richiamato le iniziative intraprese a riguardo da alcuni Comuni anche dell’area meridionale, mi sono chiesto se, e come, si sarebbe mossa la Amministrazione civica per dare esecuzione al dettato legislativo e quale procedura avrebbe concretamente introdotto per colpire le relative violazioni; sempreché intenzionata seriamente a reprimere la comunissima pratica di abbandonare dappertutto cicche, gomme da masticare come pure altri scarti di rifiuti. Un fenomeno veramente allarmante nella nostra cittadina. Peraltro, l’interrogativo si poneva in ragione proprio dello spirito del testo legislativo che vuole l’assunzione di concreti interventi perché si possa recuperare un ambiente più pulito e privo di elementi inquinanti. Il legislatore, assieme ad altre prescrizioni, infatti, ha previsto, all’art. 40, che i Comuni “provvedano a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”; così che anche i fumatori che non si dotino dell’apposito dispenser porta mozziconi non abbiano “scuse” a gettare via le cicche sugli spazi aperti.
Ora Depalma, finalmente, si è attivato a dare applicazione a quel dispositivo di legge e l’ha fatto con una Ordinanza, la n.28 del 5 luglio scorso, pubblicata sul sito istituzionale, a mezzo della quale stabilisce il divieto di abbandono di mozziconi per strada e ne definisce la sanzione da un minimo di 25,00 a un massimo di 500,00 Euro. Con detto provvedimento il Sindaco, informa la cittadinanza di aver disposto l’installazione di posa cenere di torno alla sede municipale. Mentre per gli spazi esterni ad attività commerciali ed esercizi pubblici, cogliendo un suggerimento dell’ANCI (Associazione dei Comuni d’Italia), ha obbligato i rispettivi gestori di provvedere, entro 30 giorni dalla Ordinanza, ad impiantare appositi raccoglitori di mozziconi fuori dai loro locali e rivendite, senza però chiarire chi debba provvedere alla raccolta giornaliera di quei rifiuti e mantenere pulito il tratto antistante il proprio esercizio. Per quello che attiene, invece, al rilevamento delle violazioni ed alla applicazione delle relative sanzioni pecuniarie, ha affidato ogni competenza al Corpo di Polizia Urbana che dovrà uniformarsi alle procedure della L. 689 del 24.11.1981, che regola il sistema sanzionatorio amministrativo.
Questo è quanto! Forse Depalma ha pensato che la sua Ordinanza, senza altri particolari interventi, possa bastare a dare attuazione alla particolare ed impegnativa normazione sopra esplicitata. A lui gli è sembrato sufficiente acquistare 5 posacenere dalla ditta DIMCAR s.r.l., con una spesa di poco più di 967,00 Euro, e posizionarli sul marciapiede del municipio, per dire di aver dato attuazione a quegli obblighi di legge e di aver posto le condizioni per raggiungere lo scopo che egregiamente ha illustrato nella premessa del suo provvedimento: evitare un rilevante danno all’ambiente. Beh! mi pare proprio poca cosa, se è vero che si vogliono perseguire quei risultati che ci si auspica con l’Ordinanza e, più specificatamente, che l’Amministrazione aspira a mettere in campo azioni utili alla salvaguardia del decoro degli ambienti pubblici che deve essere un patrimonio comune, anche in modo perentorio, considerato il forte impatto sui costi per la collettività.
Sta di fatto che l’ambiente da salvaguardare non è solo l’area intorno al Palazzo comunale o gli spazi antistanti gli esercizi pubblici cui il Sindaco ha imposto debbano provvedere i rispettivi gestori. Ci sono tante altre realtà come le aree dei mercati, i giardini pubblici, il litorale e gli stessi tratti antistanti le palestre ed adiacenti alle strutture sportive ed alberghiere ed anche gli spazi ad ingresso degli edifici scolastici e i sagrati delle Chiese che bisogna, comunque, dotare di adeguati contenitori posa cenere perché si obblighino i fumatori ad un comportamento corretto e rispettoso del divieto impartito. Senza dimenticare il percorso didattico-formativo che in questi casi deve attuarsi con le pratiche e le misure congeniali indispensabili per una correzione di comportamenti umani divenuti ormai sanzionabili. Gli stessi gestori di rivendite di tabacchi andrebbero richiamati a porre in essere iniziative adeguate a informare i consumatori di tabacco a procurarsi astucci cui depositare i rifiuti da fumo. Infine, dovrebbe concepirsi un servizio di vigilanza corrispondente alle possibilità concrete a far rispettare, non solo dai cittadini ma anche da visitatori e turisti, l’obbligo di non lordare il suolo pubblico con qualsiasi gesto che comporti il danneggiamento degli ambienti pubblici come l’abbandono di carte di scarto, chewingum e altro, nonché imbrattare o gettare rifiuti sui manufatti di arredo urbano quali fontane, cancellate, panchine, monumenti, segnaletica stradale.
Personalmente non credo che quanto fatto da Tom, senza una incisiva attività di controllo e di vigilanza a che si osservi il divieto, possa produrre un qualche effetto, specie se si pensa che in questo periodo estivo notevole è la frequentazione delle spiagge anche da bagnanti fumatori e che lo svolgimento di tante manifestazioni porta a richiamare masse di gente che non si trattiene dal disperdere rifiuti nelle aree ove viene ospitata. Necessiterebbe una vera ed intensa campagna educativa che induca i fumatori a dotarsi di astucci portatili ed ermetici cui depositare i rifiuti da fumo e i cittadini in genere ad essere più rispettosi del luogo che abitano, evitando di disperdere in terra rifiuti di ogni genere. Come pure senza un una apposita squadra di agenti, magari sussidiari del servizio ai cittadini, incaricati appositamente di rilevare le infrazioni e notificare i relativi verbali di accertamento in maniera diretta ed immediata, la legge rimarrà comunque disattesa e le strade e i parchi sempre sporchi e inospitali. Non è un caso che la legge consente ai Comuni di trattenere il 50% degli introiti da sanzioni proprio perché possano organizzare sistemi di vigilanza e mettere in essere iniziative ed operazioni particolari per raggiungere le finalità volute dalla legge.
E’ notorio quanto poco è stato fatto finora per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, figurarsi se si possa ottenere un qualche utile risultato riguardo al decoro degli ambienti pubblici con l’impedire l’abbandono dei rifiuti per strada.
E’ vero! Depalma il provvedimento attuativo della legge, ancorché con ritardo, l’ha adottato, ma questo credo non induca a cambiare comportamenti automatici e vecchie abitudini. Varranno da soli i divieti e le sanzioni? Ma chi è in grado di farli rispettare? Ed anche un’azione informativa sull’osservanza di un precetto sacrosanto pare del tutto inconsistente, se non carente.
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