E’ festa! E’ la festa grande, ed è prassi che la città sia pulita tutta, anche nelle zone periferiche che giornalmente non sono spazzate. E così prima dei festeggiamenti patronali è stata allestita una squadra per raccattare rifiuti, domestici e non, abbandonati, da qualche tempo, ai margini delle arterie stradali principali e vicinali, e per fare il lavaggio delle aree del centro. Un puntuale report pubblicitario di tale straordinario intervento ha dato evidenza dell’egregio lavoro che, per la circostanza, è stato eseguito dall’impresa che gestisce il servizio d’igiene cittadina. Nonostante ciò cicche di sigarette e altri residui da fumo abbondano lungo gli angoli e le cunette delle strade urbane e, perfino, sulla scogliera, pur in presenza dell’Ordinanza del Sindaco che vieta di gettare sul suolo pubblico, nelle caditoie e negli scarichi fognari mozziconi e gomme americane masticate.
Purtroppo, tutto questo materiale, incivilmente disperso per le strade che frequentiamo, non sembra crei disturbo ad alcuno. Né c’è chi avverta che l’accumulo di quel rifiuto possa procurare un senso di lordura ed anche di trasandatezza a chi viene da fuori città, giacché il recupero di quel materiale non è più possibile, da quando lo spazzamento delle strade si fa con mezzi meccanici. Quel che è più grave, poi, è che non si denota un certo scrupolo in chi butta via le cicca, anzicchè depositarla in cestini da rifiuto o, meglio ancora, negli appositi contenitori da dove poterla recuperare per lo smaltimento. Eppure è risaputo che i mozziconi di sigarette sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e la salute quanto i rifiuti industriali. Infatti, è stato dimostrato che nelle cicche è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici, quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210 e acetato di cellulosa e la materia plastica del filtro. Un’approfondita analisi di ENEA – AUSL di Bologna fornisce indicazioni circa il carico inquinante delle cicche di sigaretta sul territorio nazionale, argomento sul quale è riscontabile un notevole deficit culturale ed anche civico della popolazione. Sebbene il prodotto nocivo di ogni cicca sia molto basso, dell’ordine di appena qualche milligrammo, il fattore che ne amplifica l’incidenza è l’elevata quantità di mozziconi che è dispersa nell’ambiente.
E’questa la ragione che, in seguito all’entrata in vigore, a febbraio 2016, della L. 221/2015 i Comuni, gli amministratori locali, ma anche commercianti e artigiani si sono spesi in molteplici raccomandazioni ai fumatori perché depositino il proprio residuo di fumo in appositi contenitori. E, non mancano casi in cui le Amministrazioni locali hanno installato, come per altre tipologie di rifiuti, adeguati raccoglitori per i mozziconi, da cui, poi, si provvede, a cura degli operatori ecologici, a ritirali sistematicamente per un corretto smaltimento presso aziende specializzate.
E’evidente che, per la sua complessità, la questione, andrebbe affrontata da vari punti di vista, coinvolgendo i diversi attori in gioco, e, oltre tutto, impegnando risorse economiche da dedicare al particolare servizio di recupero e smaltimento del rifiuto. Non v’è dubbio che la risoluzione è, comunque, inscindibile dal modo di agire dei consumatori dei prodotti da fumo: non basta scoraggiare le vendite di sigarette, ma è necessario che si faccia maturare una certa consapevolezza, in coloro che non possono fare a meno del fumo, di avere comportamenti responsabili e rispettosi della propria e altrui salute e di un attento riguardo dell’ambiente e dei luoghi comuni.
Perciò, perché si possa dare attuazione piena alla legge, non possono bastare l’Ordinanza del Sindaco e l’imposizione ai gestori di esercizi pubblici di dotarsi all’esterno dei locali dei contenitori ove poter depositare i residui da fumo. E’ quanto è stato fatto a Giovinazzo. Tuttavia, è facile constatare che, a distanza di oltre due anni dalla legge che punisce con sanzioni pecuniarie chi butta per stada i mozziconi, i risultati sono del tutto deludenti, nè risulta sia stato mai multato un trasgressore al divieto imposto da Depalma con la sua Ordinanza. E, di fatto, le cicche abbondano su tutte le strade cittadine e gli stessi contenitori posti fuori dai locali pubblici non sembra siano utilizzati dai fumatori. Come affermavo sopra, l’impressione che si ha da un simile imbrattamento stradale è che non si voglia sperimentare alcun’altra azione per preservare il decoro urbano e poter limitare gli impatti negativi della dispersione incontrollata di rifiuti di piccolissime dimensioni. A parte naturalmente quella raccolta straordinaria, fatta a tappeto, per recuperare consistenti materiali di scarto e rifiuti di ogni genere disseminati ovunque, specie sulle strade limitrofe.
Ho trovato così molto interessante quanto riportato dal quotidiano “la Repubblica” del 15 agosto scorso che riferisce che a Sorrento un esponente dell’Amministrazione comunale con delega all’ambiente, da quando è stato eletto, si è messo a capo di una squadra di volontari che in continuo distribuisce ai cittadini, ma soprattutto ai turisti e bagnanti che soggiornano nella città, dei “porta cicche” personali ove depositare gli avanzi delle sigarette. Sono dei piccoli involucri, plastificati all’esterno e dotati all’interno di una velina argentata ignifuga, che consente a chi ne fa uso di svuotarli, sciacquarli e riutilizzarli. A fornire i posacenere tascabili vi ha provveduto la Giunta comunale che ne ha acquistata una certa quantità da un’azienda artigianale di Napoli e ha disposto pure l’affissione presso i lidi e i punti nevralgici di Sorrento di tabelle che richiamano il divieto di disperdere cicche e, soprattutto, danno indicazioni sulla biodegradabilità di rifiuti di plastica, vetro e di altro materiale gettato sulla spiaggia e nel mare. Sorrento vuol diventare veramente una cittadina turistica al punto che è riuscita a ottenere, quest’anno, per la prima volta, la Bandiera blu per la qualità delle sue spiagge.
Ecco un esempio esaltante di una gestione amministrativa che tiene effettivamente a salvaguardare l’ambiente e il territorio urbano, valorizzandolo con servizi adeguati, con l’obiettivo preciso di tutelare la salute dei cittadini e attrarre sempre più visitatori.
Già, perché l’effetto inquinante degli avanzi dei prodotti da fumo non è di poco conto, di là dall’aspetto indecoroso che danno dell’ambiente urbano. Prova ne è che anche all’estero sono particolarmente preoccupati del rischio derivante dalla dispersione di mozziconi per strada e negli stessi parchi cittadini.
Infatti, nella regione francese della Vandea, presso l’area verde di “Puy du Fou” della cittadina di Les Epesses, il secondo parco a tema di Francia dopo Disneyland Paris, sono stati introdotti corvi spazzini. I Volatili sono addestrati opportunamente dal falconiere Chistophe Gaborit, per raccogliere mozziconi di sigarette abbandonati per terra. La soluzione messa a punto da detto esperto, per raccogliere piccoli rifiuti gettati al suolo, è molto semplice: è disposta una scatola divisa in due parti, una metà piena di crocchette di cibo e l’altra è vuota per essere riempita di rifiuti. Quando il pennuto che ha fiutato il mozzicone e, raccolto con il suo becco, lo va a depositare nella scatola riceve la crocchetta come ricombenza. E’ particolarmente indicativa la spiegazione che il direttore del Parco “Puy du Fou”, il sig. Nicolas de Villiers, ha dato al giornalista che l’ha intervistato riguardo a quest’originale pratica di pulizia dell’Area protetta che dirige. Lo scopo, ha dichiarato, non mira tanto a ridurre il numero degli operatori ecologici che sono impegnati nella pulizia del Parco, quanto quello di educare i visitatori, specie turisti occasionali: trasmettere il messaggio che devono farsi carico del rispetto e della conservazione dell’ambiente in cui si trovano, senza che debba venire di dietro un corvo ad insegnare come ci si deve comportare.
Anche questo un bel modo di trasmettere un indispensabile insegnamento ad avere cura e decoro di tutto ciò che appartiene alla comunità ed è al servizio di tutti fumatori e non.
Commenti