Sabato 11 Gennaio 2020 si è riaperto l’anno della Scuola di Democrazia(1) con il quarto incontro che ha visto il professor Giuseppe Pirlo, non tanto impegnato in una lezione cattedratica, quanto simpaticamente coinvolto in una chiacchierata con il pubblico, sempre piuttosto numeroso, e più che parlare dei suoi libri, ha voluto condividere parte della sua vita, delle sue esperienze e dei suoi pensieri.
Da un lato si presenta fortemente preoccupato per il ruolo che la Tecnologia sta occupando nella vita di tutte le persone, dall’altro da buon docente e divulgatore scientifico che si occupa di sviluppo, innovazione e progettazione di Smart city e città sostenibili, ritiene anche che il mondo non possa assolutamente più vivere senza Tecnologia e che dovere di ognuno è quello di essere sempre aggiornato e poter apprezzare della Tecnologia tutto il benessere che può fornire all’uomo. Bisogna ammettere che la vita attraverso la tecnologia è fortemente migliorata, ma tutti devono tener presente che tale innovazione nasconde un lato oscuro: viene venduta come un mezzo attraente, con aspetto piacevole e sempre alla moda, ma è bene conoscere anche gli aspetti negativi.
D’accordo con il Papa si dice che ci siamo dotati di superpoteri, ci sentiamo in grado di conoscere e dominare tutto lo scibile umano, ma è necessario per tutti maturare una capacità di giudizio su come operare con questi sistemi telematici, ed in particolare il monito è riferito ai bambini ed ai giovani.
E quali sono gli aspetti negativi? Oggi avere la possibilità di gestire la tecnologia significa avere potenzialmente il controllo ed il dominio del potere. Cina e Stati Uniti, ormai, si fronteggiano sulla qualità e sulla quantità di sistemi telematici, è una corsa continua e sarà sempre più agguerrita. Urge in Italia una politica che dia più importanza alla formazione,alla violazione della privacy, all’etica che guida ogni sistema. Avere infrastrutture, possedere le competenze, avere la giusta preparazione servirà al cittadino ad affrontare meglio il mondo oscuro della Tecnologia. Le tecnologie digitali e della comunicazione sono il veicolo, il supporto mediatico nella globalizzazione. Papa Francesco scrive che possono produrre persino “una specie di inquinamento mentale” e ancora che le tecnologie “offrono un tremendo potere… danno a coloro che detengono la conoscenza e il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sul l’insieme del genere umano e del mondo intero”.
Snocciola vari esempi il professore, e tra tutti uno sembra far più paura: in Puglia l’85% dei software delle aziende è stato hackerato, questo vuol dire che davvero non è così difficile entrare in server di aziende, di aeroporti, scuole ed ospedali.
A livello educativo un’attenzione particolare meritano i bambini e gli adolescenti, l’approccio alla rete va seguito dalla famiglia e dalla scuola: da un lato Internet conferisce estrema libertà, dall’altro rischia di chiudere i ragazzi in situazioni che li privano della voglia di uscire e cercare relazioni autentiche e vitali nel mondo reale. Un ragazzino non può passare ore con la tecnologia e in assenza di persone con cui parlare e che devono educare. Educare ai valori di sempre. Educare anche alle capacità più elementari, perché la tecnologia priva l’individuo di alcune capacità di ricerca personale. Purtroppo i cambiamenti tecnologici sono troppo repentini, tra una generazione e l’altra c’è troppo distacco. Pirlo azzarda: “Direi che la tecnologia è fuori controllo, o meglio è controllata e gestita da pochissimi soggetti, troppo pochi”
Un altro problema sul quale il professore torna più volte è l’attenzione alla privacy, ed anche per questo aspetto narra numerosi aneddoti della sua vita in vari paesi del mondo. La detenzione dei dati ed il loro trattamento richiede responsabilità e buonsenso, perché andrebbero utilizzati onestamente e non usati per fini strumentali.
Si è discusso inoltre di intelligenza artificiale ed algoritmi, destinati a guidare la nostra futura vita, utilizzati nei più svariati campi, dalla medicina alla guida assistita, a loro è sempre più demandata la responsabilità delle scelte.
Altro passaggio importante che ha messo in evidenza il lato oscuro del mondo virtuale è la possibilità che tutti si sentano ugualmente importanti. Notizie false e offese gratuite ormai possono partire da chiunque, generando problematiche infinite ed a volte spostamenti di buone fette di elettorato da un punto di vista ad un altro, rapidamente.
Fermare il cambiamento tecnologico e la sua evoluzione è impossibile e sconveniente per uno Stato, ma sviluppare il senso critico e la capacità di discernimento deve essere una priorità per la Politica e per la Scuola.
Gli aneddoti e le domande hanno acceso gli interrogativi della platea che nei laboratori, che di consuetudine seguono la prima parte della lezione, ha discusso nei cinque gruppi di lavoro circa l’importanza della tecnologia nella vita di ognuno ed in particolare dei giovani. Internet ci sta rubando istanti di vita, ci sta rubando la privacy, sa cosa mangiamo, come spendiamo i nostri soldi, dove andiamo, come e quando ci muoviamo, chi votiamo. Diventiamo sempre più un oggetto pilotabile, in realtà i dati sono risorse da cui ricavare informazioni utili in campo sociale, economico e politico. I dati sì devono essere risorse, ma devono essere raccolti ed utilizzati per il bene della comunità, in un’ottica di responsabilità civile, essere uno strumento che abbia come fine un miglior Benessere della società. Siamo tutti coinvolti, ma chi si intende di informatica deve essere consapevole della responsabilità sociale e delle scelte etiche da impartire.
Il professor Pirlo conclude dichiarando che la sfida è aperta, ma è un viaggio in salita,perché non c’è ancora un giusto inquadramento politico sullo sviluppo digitale. È la politica che guida l’innovazione,a Lei deve essere demandato il controllo.
Al pubblico rimane il sottile dubbio: viviamo un Umanesimo tecnologico o una tecnologia umanistica? È la politica nazionale che dovrà rispondere, ma in tempi piuttosto brevi ed in modalità più sagace.
A me, come corsista della scuola di Democrazia, si è aperto un mondo di infiniti quesiti, ma credo ancora nella positività delle tecnologie digitali che nel caso della questione ambientale hanno dato un notevole contributo e reso visibile azioni e situazioni che i media hanno spesso e volentieri taciuto.
In chiusura dell'incontro c'è stato l'intervento di Luciana Marella del gruppo Led di Giovinazzo che ha soffermato l’attenzione del pubblico su un rifiuto molto tecnologico, ma che presenta nello smaltimento il lato oscuro della tossicità: i RAEE, cioè i rifiuti elettronici (computer, telefonini, tablet, tv,ecc.). Tali rifiuti devono essere conferiti e smaltiti con trattamenti speciali in isole ecologiche, perciò mai abbandonati per le strade, perchéliberano sostanze pericolose per il suolo, per l’aria e per l’acqua con ripercussioni sulla salute umana.
Il prossimo appuntamento è stato fissato il prossimo 8 febbraio 2020, per un altro momento di formazione imperdibile dal tema "Tutto è in relazione: l’ecologia integrale". Relatore il vicepreside dell’Istituto di Studi Ecumenici ”San Bernardino” di Venezia; appartenente alla Fondazione Lanza, Padova- Simone Morandini.
Angela del Rosso – corsista
(1)Scuola di Democrazia: "DEMOCRAZIA &... cura della casa comune": Promossa dall'associazione Cercasi un fine - Onlus e dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi per la quale collaborano l'Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, l'Azione Cattolica Diocesana, l' Osservatorio per la legalità e per la difesa del Bene Comune (Giovinazzo).
Quarto appuntamento: "Il globo ai comandi del computer" con il prof. Giuseppe Pirlo, professore Ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari e impegnato come Delegato del Rettorealla terza Missione e Sostenibilità.
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