L’OROLOGIO CIVICO TORNA A SEGNARE L’ORA GIUSTA, MA SENZA IL RINTOCCO DELLE CAMPANE

E’ tornato a dare l’ora esatta l’orologio del Palazzo di città. Ci ha pensato l’ing. Trematore che ha incaricato la ditta Brevetti Giannatasio di Pontecagnano Faiano (Sa) a provvedere a registrare la macchina perché segni il tempo con regolarità e puntualità. L’intervento è costato appena € 900,00. Purtroppo, lo scandire del tempo non è avvertito dal suono dei rintocchi delle due storiche campane, già in dotazione all’originario orologio dell’edificio ottocentesco, abbattuto agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso. Val la pena ricordare che con la costruzione del nuovo edificio, inaugurato il 1970, non fu prevista la ricollococazione dell’orologio civico e, solo dopo un generalizzato malcontento popolare, fu applicato sulla parte superiore della facciata una scatola con un sistema di orologeria a schede che indicava l’ora e, progressivamente, i minuti.

Il rimedio, del tutto inappropriato, non fu ben accetto dai cittadini, abituati a guardare le lancette dell’orologio e a sentire i tocchi della campana che segnava l’ora e quella dei quarti. Ben presto quell’apparato, completamente esposto agli agenti atmosferici, subì un guasto e rimase a lungo bloccato senza che si potesse riparare. Solo alla fine degli anni ’80 del secolo scorso l’Ufficio Tecnico apportò una modifica architettonica al prospetto dell’edeficio con la rimodulazione, a mò di cuspide, del terminale della facciata. Fu ricavato così uno spazio centrale in cui fu incassato un nuovo orologio da torre con suoneria e furono installate sul terrazzo le due campane antiche che erano rimaste a lungo nello scantinato del palazzo. Quelle campane, da terra, si vedono appena, anche perché nei pressi del portale di ancoraggio delle stesse si ergono due mastodontici tralicci a sostenere le antenne della telefonia mobile. Già! quelle antenne che, allo scadere del relativo contratto di occupazione del terrazzo della casa comunale, Depalma, il 30 marzo dello scorso anno, ordinò che fossero rimosse immediatamente. La sua Ordinanza, tuttavia, non ebbe buon esito, perché, impugnata dalla Wind Tre S.p.a., il TAR l’annullò per difetto di competenza funzionale del Sindaco per detta materia. In seguito a tale risoluzione giudiziaria sfavorevole per il Comune, si lasciò intendere che, cessata la valenza contrattuale, l’operatore della telefonia avrebbe disinstallato tutto il sistema dei ripetitori e asportato quelle orrende palificazioni che deturpano il palazzo e sono anche incidenti sul piano della sicurezza ambientale. E’ trascorso più di un anno e quell’impianto è ancora lì, né si sente più dire che sarà smantellato. Con ogni probabilità sarà intervenuta una qualche altra forma di accordo con il gestore Wind che ne ha procastinato il termine contrattuale. Se proprio quella pesante soggezione deve rimane, almeno, si riparino le canalizzazioni dell’impianto, che scorrono verticalmente sul fianco dell’edificio che dà su Piazza Urberto, ormai da tempo, disancorate dalla parete. Sconcerta che nessuno faccia caso a tanto deturpamento della sede civica!

Riprendendo l’argomento in esposizione, mi ha meravigliato non poco che l’intervento di manutenzione dell’orologiaio di Pontecagnano non abbia riguardato anche il ripristino della suoneria dell’orologio, riattivando il funzionamento delle due campane che pur sono installate sul terrazzo. Forse la spesa sarebbe stata eccessiva e non sono disponibili le relative coperture finanziarie in bilancio per una tale operazione? Oppure anche l’apparato di suoneria è completamente disastrato e le campane non sono più integre per cui bisognerebbe intervenire con una radicale sostituzione dell’intero meccanismo?
E’ vero! non interessa più a nessuno che quell’orologio di città funzioni in tutte le sue componenti, ma non si può sottacere che anche il segnare il tempo è parte rilevante della funzione civica. Peraltro, i rintocchi che scandiscono ritmicamente il tempo possono costituire anch’essi una modalità fantastica di essere in città, capaci di far immergere direttamente e chiunque, anche se straniero, in atmosfere che vengono dal passato, decisamente rispettose dell’uomo e delle cadenze della vita come degli impegni quotidiani.
Sarebbe sufficiente questa ragione per comprendere quanto sia importante che i cittadini avvertano lo scorrere del tempo al suono antico di quelle campane civiche. Oltremodo interessante sarebbe per gli alunni della S. Giovanni Bosco sentire il rintocco delle ore proveniente dell’orologio, installato sull’edificio scolastico, potendo percepire, ancora oggi, un segno vitale della nostra civiltà comunitaria, conservato e preservato dalle attuali influenze esterne delle strumentazioni tecnologiche e informatiche di cui hanno gia pratica sin dalla loro tenera età.