Una domanda per ciascuno non dispiace a nessuno
In attesa del voto dell' 11 giugno, abbiamo rivolto ai candidati sindaco una ultima intervista per conoscere le percezioni che hanno riscontrato nel corso di questa lunga attività di contatto con gli Elettori.
A tutti buona lettura
SIGNOR GALIZIA...
Il rinnovo delle cariche comunali si identifica nel voto alla persona. ha avuto la percezione comunque che, nell'ambito della competizione, c'e' stato un avvenimento che possa aver modificato questo indirizzo?
Io credo proprio di si. Sono convinto che la maggior parte degli Elettori abbia capito il motivo che mi ha spinto a scendere in campo. I Cittadini di Giovinazzo hanno compreso che con la mia assenza si sarebbe creato un vuoto nell'area di centrodestra. Quando mi è stato chiesto di assumere il ruolo di Candidato-sindaco, i propositori hanno visto in me, oltre al soggetto che, per il suo passato di Comandante della Stazione dei Carabinieri, rappresentava la giustizia e la legalità, una ragione politica alla mia candidatura. Il progetto politico, che non è da sottovalutare, rappresenta una garanzia proprio per chi si è sentito tradito a Giovinazzo perchè simboli come Forza Italia si sono trasformati in Forza Giovinazzo andando a creare una coalizione con altre liste di centro-sinistra e, soprattutto, alla guida di Tommaso DEPALMA, amico di Emiliano e quindi un inciucio. Poca chiarezza di quella che è la vera politica; ebbene i miei sostenitori, rendendosi conto che il centrodestra a Giovinazzo stava sparendo, hanno riposto nella mia persona la fiducia, attraverso un progetto in fase di crescita proprio con il sostegno, anche se in maniera esterna, di Storace e Alemanno. Mi sostengono anche altri esponenti che vedono in me la figura appropriata per una rappresentanza giovinazzese del centrodestra.
Dalle analisi che ha potuto fare nel corso di queste settimane nel contatto con gli elettori ritiene che l'elettorato abbia compreso ilsuo messaggio forte?
Come dicevo prima, riscontro a Giovinazzo un voto di opinione, quindi, il Messaggio Forte vede al primo posto una nuova visione della politica, fatta in maniera onesta, al servizio dei cittadini e non del potere; una politica che non deve far prevalere l'interesse personale ma il bene comune. Come diceva Pericle “dobbiamo fare la politica per i molti e non per i pochi”. Quindi è proprio questo il clima che si sta formando attorno alla mia persona. L'uomo singolo al potere, come rappresenta l'attuale sindaco, non va bene. Io mi sono circondato di una squadra che mi collabora alla impostazione di quella che io definisco la politica del Bene Comune, fatta per aiutare le famiglie più bisognose, i disabili, per promuovere l'occupazione a favore dei giovani che stanno sparendo da Giovinazzo; una città che si sta trasformando in un vero e proprio dormitorio. La cosa che mi preoccupa è proprio questo; la gente lo ha recepito. Se si dovesse riconfermare la fiducia a Tommaso DEPALMA, noi rischieremmo di ritrovarci il paese invaso dalla criminalità. Lo dico in maniera decisa perchè sta portando in silenzio un messaggio che nessuno ha recepito bene. Se noi parliamo di un investimento di 7 milioni di euro in una zona dove c'è il divieto di balneazione e si vuole realizzare un complesso turistico senza che il progetto sia ancora chiaro, tutto questo è una cosa che preoccupa tantissimo. Un imprenditore serio non avrebbe mai scelto quella località, è stato ingannato da qualcuno, oppure è un imprenditore furbo che ha bisogno di investire 7 milioni di euro.
Ritiene che l’elettorato abbia raggiunto una maturita’ tale che possa indirizzare la sua scelta in funzione di un interesse generale della citta’?
Il paese sta crescendo. Giovinazzo sta cominciando ad aprire gli occhi e i 5 anni di amministrazione trascorsa hanno dimostrato che si sono raccontate tante menzogne, ma soprattutto che sono stati quattro anni in cui si è dormito e, nell'ultimo anno, si stanno consumando i soldi che erano stati accumulati dalla precedente amministrazione. Sarà pure una scelta strategica per vincere le elezioni, ma io dico che non è così che si fa politica. Io ritengo che Giovinazzo sta capendo quanto sia necessario programmare il suo futuro. Il nostro centro storico, il mare, l'area ex AFP, sono le nostre potenzialità e il nostro futuro. Qualcuno si è messo in politica per salvare le proprie aziende, riuscendo a recuperare in questi anni qualche soldino. Il modo di fare politica a livello personale è un modo sbagliato perchè non fa altro che allontanare la gente dalla politica. Se noi invece rappresentiamo alla città un nuovo modello di concorrenti che non ha interessi personali, non ha aziende da tutelare, allora saremo in grado di dimostrare che le cose si possono fare, anche bene. Quando io parlo di avvicinamento alla nostra politica è perchè i cittadini sono interessati al nostro progetto che vede la riduzione del 50 delle indennità attraverso le quali metteremo da parte circa 4500 euro al mese che saranno distribuiti a favore di quelle famiglie bisognose di Giovinazzo. Il risparmio sui conti pubblici significa più disponibilità nelle casse comunali e, quindi, di conseguenza, possibilità di migliorare i servizi alla collettività.
Nell’augurio che lei possa raggiungere il meritato risultato, potrebbe impegnarsi in un confronto con il suo eventuale concorrente candidato al ballottaggio per mercoledi‘ 14 giugno?
Certamente con tutto il piacere. Se dovessi raggiungere il ballottaggio sarei felicissimo di confrontarmi con qualsiasi candidato avverso, ringraziandola per l’invito.
SIGNOR de GENNARO...
Il rinnovo delle cariche comunali si identifica nel voto alla persona. ha avuto la percezione comunque che nell'ambito della competizione c'e' stato un avvenimento che possa aver modificato questo indirizzo?
È vero! In nessuna altra competizione elettorale, come quella del rinnovo delle cariche comunali, ha la preponderanza la persona che si candida, sia nel ruolo di Candidato sindaco si in quello di consigliere comunale. In questa tornata elettorale la mia sensazione è stata che all'inizio la gente riconosceva in me competenza, pulizia, rispetto per gli altri competitori. Poi, però, ho avvertito in due occasioni una netta svolta e più precisamente nei giorni 8 e 28 aprile. La prima volta, il giorno 8, quando, nella "festa del programma", abbiamo presentato il programma e la città ha potuto vedere ciò che aveva prodotto il laboratorio programmatico. L'altro momento in cui ho avvertito uno scatto nella fiducia dei cittadini è quando il 28 aprile, in piazza, ho presentato tutte le liste e tutti i Candidati. Vede Direttore, le può sembrare assurdo, ma la domanda più ricorrente che la gente mi rivolgeva era di questo genere: "Va bene Daniele, noi ti conosciamo come una persona preparata, educata, brava, che ha fatto tanta gavetta, chi c'è dietro di te?" Dunque, la presentazione delle liste, il 28 aprile, prima di tutti gli altri momenti, per me ha disvelato alla cittadinanza l'assenza di lobby, di potentati e di soliti noti. Da quel momento in poi posso dire che la mia Campagna elettorale è stata assolutamente in discesa, anche sotto il profilo personale.
Dalle analisi che ha potuto fare nel corso di queste settimane nel contatto con gli elettori ritiene che l'elettorato abbia compreso il suo messaggio alternativo?
Io penso di si è lo deduco da un fattore che può non dire molto ma che si mostra sintomatico. Ogni manifestazione, ogni comizio che noi abbiamo tenuto sia in villa che in piazza, ha visto una partecipazione popolare maggiore rispetto a quella di tutti gli altri Candidati a sindaco. Questo per me ha un ruolo fondamentale proprio perché penso che l'alternatività che ho voluto imprimere nel badare ai programmi, nella cura della partecipazione popolare, nell'apporto che ciascuno poteva dare nella formazione dei programmi stessi, sia stato compreso. E’ questa la cartina di tornasole, che non so se sarà quella decisiva per il risultato finale, anche se penso di sì, è stata la ragione che mi ha fatto capire che la mia alternatività è stata compresa. Anche perchè questa "alternatività" che ho voluto manifestare, altro non è che una assoluta " normalitá", vale a dire, nella formazione di un programma elettorale, c’è la partenza dal "bisogno", l'analisi del "bisogno" e la spiegazione di tutto ciò. Come dico sempre, noi siamo stati costretti ad essere alternativi per riportare nella vita politica cittadina la normalità.
Ritiene che l’elettorato abbia raggiunto una maturita’ tale che possa indirizzare la sua scelta in funzione di un interesse generale della citta’?
Devo fare due considerazioni: la prima è che molte volte si sottovaluta l’Elettorato. Penso che l’Elettorato sia, il più delle volte, più intelligente della classe politica. Un esempio: nelle ultime elezioni regionali, a Giovinazzo andò a votare un cittadino su due. Incredibilmente a Giovinazzo quella tornata elettorale fu funestata dal voto di scambio. Penso che la disattenzione a quella tornata elettorale non è stata casuale perché pochi mesi dopo, quando si è andato a votare per un referendum che non aveva mai raggiunto il quorum come quello sulle modifiche alla Costituzione, abbiamo avuto una partecipazione popolare enorme. Dunque, attenzione a sottovalutare l’Elettorato! Tuttavia questa competizione è stata turbata da 305 Candidati. E questo è un problema inaccettabile, in quanto se si fossero visti, in questi 5 anni, nella vita cittadina, 305 persone partecipare attivamente ai percorsi decisionali, sono sicuro che avremmo avuto una qualità di atti e provvedimenti amministrativi diversa. Con ciò voglio dire che questa tornata elettorale è stata funestata da candidature messe lì solamente per ricercare il favore personale, messe lì attraverso il mercimonio del voto, o addirittura, in talune occasioni, solo per spaccare le famiglie per quel concerne l’unità del voto. Naturalmente quei Candidati sono deboli e ricattabili a cui va tutta la mia comprensione pur non potendo fare a meno di denunciare questo fenomeno che a mio avviso è l’unico che ha inquinato questa tornata elettorale. Una precisazione è doverosa: sono certo che l’Elettorato saprà capire quali sono le candidature e le liste vere da quelle false e fare giustizia di questo. Il mio è un messaggio di estrema fiducia nell’Elettorato.
Nell’augurio che lei possa raggiungere il meritato risultato, potrebbe impegnarsi in un confronto con il suo eventuale concorrente candidato al ballottaggio per mercoledi‘ 14 giugno?
Sono sempre disposto a confrontarmi con gli avversari. In questa occasione, però devo far notare che, a parte il confronto organizzato dalla Sua Redazione e moderato da Lei Direttore che ritengo sia stato il migliore per la tenuta del dibattito e per l’ordine pubblico, proprio per evitare ciò che è accaduto in altri confronti dove, in alcune circostanze, ci sono state delle problematiche di ordine pubblico, andrebbero riformulati e uniformati in poche occasioni affinché il livello del dibattito sia elevato e possano essere comprese le differenze metodologiche e programmatiche tra i Candidati ;evitando, perciò, che la si butti in cagnare, perché la politica non merita di essere frequentata dai facinorosi ma da gente che vogliono comprendere ciò che i Candidati intendono
SIGNOR DEPALMA...
Il rinnovo delle cariche comunali si identifica nel voto alla persona. ha avuto la percezione comunque che nell'ambito della competizione c'e' stato un avvenimento che possa aver modificato questo indirizzo?
Oltre gli avvenimenti, un’altra discriminante, intesa in segno positivo o negativo, è proprio rappresentata dal programma. Per questo voglio approfittare in questo momento per ringraziare la vostra testata giornalistica perché, per esempio, ha realizzato uno di quegli avvenimenti importanti in cui, oltre a parlare delle persone e dei Candidati-sindaco, in maniera ordinata, garbata e, credo, anche utile ai Cittadini, si è potuto anche parlare di programmi e mettere a confronto la “proposta”. Io credo che sia la cosa più importante quella che conta di più. Se è vero come è vero che si vota alla persona, l’Elettore non dovrebbe mai dimenticare che quella persona dovrebbe realizzare un programma e sono convinto che i programmi contino più delle perone, perché solo attraverso i programmi e la loro realizzazione si possono raggiungere gli obiettivi.
Dalle analisi che ha potuto fare nel corso di queste settimane nel contatto con gli elettori ritiene che l'elettorato abbia compreso il suo messaggio alternativo?
Credo che oggettivamente c’è una percezione diversa. Finalmente vedo un protagonismo diverso e una consapevolezza dell’Elettore che va prima di tutto nella direzione di voler prendere delle informazioni e seconda cosa nel volersi sentire protagonista. Cito un esempio degli ultimi giorni che francamente mi ha lasciato molto riflettere: la storia della votazione delle panchine, una cosa che io avevo sottovalutato in quanto pensavo fosse una cosa più di simpatia che di sostanza. In realtà, invece, l’alto numero dei votanti mi ha fatto comprendere che, invece, i cittadini guardano, guardano molto, sono interessati e se tu li chiami scendono in campo e dicono la loro. E’ una cosa che deve far riflettere tutti, aldilà di chi vincerà! Penso, per esempio, a quanto sarà importante la creazione di veri laboratori urbani, a quando ci sarà da riqualificare la Ferriera, a quando ci sarà eventualmente da discutere se dover fare altra edilizia popolare. Questa cosa è la conferma che il Cittadino è cambiato, che la percezione è diversa e che il protagonismo per fortuna è diverso.
Ritiene che l’elettorato abbia raggiunto una maturita’ tale che possa indirizzare la sua scelta in funzione di un interesse generale della citta’?
Questa è una bella domanda e forse ci apre ancora di più il cuore. Io ho visto proprio quello che è scritto nella domanda: L’Elettore medio è più consapevole e più desideroso di essere attento a quella che è la sua espressione di voto. Soprattutto, in questa competizione, ho visto un altro dato molto importante, finalmente la presenza dei giovani, in tutte le coalizioni e in tutti gli schieramenti e, questo, è un dato dal quale, chiunque vincerà, bisognerà ripartire. Questa disponibilità dei giovani ad interessarsi di nuovo alle cose della politica, ci deve tutti richiamare alla responsabilità di metterli tutti intorno al tavolo, aldilà di chi vinca o perda, perché credo che ogni idea è migliorabile e lo possiamo fare soprattutto se ci siederemo con quelli che saranno i fruitori del futuro.
Nell’augurio che lei possa raggiungere il meritato risultato, potrebbe impegnarsi in un confronto con il suo eventuale concorrente candidato al ballottaggio per mercoledi‘ 14 giugno?
Ci mancherebbe, il confronto arricchisce sempre! Ma quei confronti, e non mi riferisco a quello organizzato da voi, purtroppo a quello che ci ha visto protagonisti di qualche scenetta da far west. I confronti arricchiscono tutti, sono sempre utili ed è giusto che chi decide di stare davanti alla gente e mettersi in gioco non debba mai venir meno alla capacità di ascoltare, di dire la sua, e, perché no, di prendere anche qualche spunto interessante dalle idee degli altri.
SIGNOR NATALICCHIO...
L’intervista al signor Natalicchio, per sua impossibilita’ di ordine professionale e’ stata realizzata on line.
Il rinnovo delle cariche comunali si identifica nel voto alla persona. Signor Natalicchio ha avuto la percezione, comunque, che nell'ambito della competizione c'è stato qualche avvenimento che possa aver modificato questo indirizzo?
Non penso che il voto alle comunali sia un voto alla persona. Esso esprime la complessità degli approcci dei cittadini alla politica. C’è chi vota sulla base di opinioni, chi esprime un voto prepolitico legato alle relazioni personali, chi si sente rappresentato da organizzazioni culturali, politiche, sindacali e le interpreta come spazi di rapporti mutualistici. La mia candidatura ha dato una svolta a questa campagna elettorale. Abbiamo dato rappresentanza a molti che pensavano di non votare. La marcia trionfale di Depalma è diventata una via crucis in cui annaspa sempre più visibilmente: prima ha raccattato tutto il peggio della peggior politica giovinazzese degli ultimi 40 anni; poi ha organizzato un calendario di eventi pagati con le risorse comunali e inteso a contrastare la legittima campagna elettorale degli altri.
Dalle analisi che ha potuto fare nel corso di queste settimane durante il contatto con gli elettori, ritiene che l'elettorato abbia riscontrato positivo il suo "rientro in campo"?
Tutti sanno che non ho niente da guadagnare. La mia è una candidatura di puro servizio. La comunità l’ha capito. Tra pochi giorni faremo il riscontro con i numeri.
Signor Natalicchio ritiene che l'elettorato abbia raggiunto una maturità tale che possa indirizzare la sua scelta in funzione di un interesse generale della città?
Non esiste un elettore standard: come ho già detto, esistono molti approcci al voto. Quelli legali, sono tutti legittimi.
Nell'augurarle un meritato risultato per il voto di domenica 11 giugno, vorrebbe già impegnarsi in un confronto col suo candidato avverso mercoledì 14 giugno in attesa del ballottaggio?
Se il mio avversario sarà de Gennaro o Galizia accetterò qualsiasi invito. Se sarà Depalma, egli deve salire sul palco in piazza, senza cellulari e senza mediatori: una domanda io e una domanda lui. Risposta secca di tre o cinque minuti. Unico moderatore il tecnico del suono, che avrà l’incarico di chiudere il microfono nel momento stabilito. È un confronto che ho cercato per tutta la campagna elettorale e a cui si è sottratto. È uno dei punti su cui si è sgonfiato il suo bluff: senza clacques negli spazi stretti, senza registi che gli curano lo spettacolo dei comizi, senza effetti speciali, senza aiutini, si rivela per la nullità che è.
Per lei, e solo per lei c'è una domanda extra:
Nel corso del suo comizio del 31 maggio in piazza Stallone, pochi minuti dopo l'intervista che ha rilasciato alla nostra testata inCittà. It, a proposito del mio quesito che evidenziava il clima forte della Campagna elettorale, Lei citandomi ha sostenuto:"... è una domanda che mi lascia perplesso perché mi rendo conto che quelli che avrebbero dovuto denunciare quello che è accaduto in questi 5 anni sono stati assenti, pensano che in questa città ci sia una situazione normale, che si venga fuori da una situazione normale... E POI ANCORA... e qualche giornalista dovrebbe chiedersi cosa c'è stato a fare in questi 5 anni e non meravigliarsi dei miei toni in Campagna elettorale"
Ecco, queste sue dichiarazioni sono alquanto ambigue e non fanno comprendere a chi ha ascoltato e a chi rilegge le trascrizioni del suo comizio, a chi Lei ha inteso riferirsi in maniera specifica con i suoi riferimenti. Vuole essere più esplicito?
Da anni si ripete una leggenda nera che riguarda la mia persona e la mia amministrazione. Questa leggenda nera, costruita con ogni sorta di calunnia e menzogna e con ogni volgarità concettuale e lessicale, è stata condivisa da una parte assai più vasta del campo di Depalma. Su quelle menzogne è stata costruita anche la divisione della sinistra a Giovinazzo. Nessuno ha sentito il dovere di censurare Depalma né di guardare i documenti né di aprire il microfono alle vittime della diffamazione. L’informazione locale non ha avuto nessun ruolo in questo inferno?
Sui fatti accaduti durante la campagna elettorale: quante agenzie locali hanno dato adeguata notizia del bluff delle case popolari e della casa della salute o della mancata nomina dell’arbitro nella vicenda contro DANECO o dell’abuso dei soldi pubblici ai fini della promozione dell’amministrazione uscente durante la campagna elettorale o, per mesi, dei mancati adempimenti sulla trasparenza o delle ordinanze di chiusura delle strade per favorire le attività commerciali dei candidati delle liste di Depalma? Mentre avanza questo degrado, di cui la campagna elettorale è solo la coda, molti sono interessati non a denunciare i fatti e alimentare di contenuti amministrativi, politici ed etici il dibattito pubblico, bensì a far notare che Natalicchio, solo Natalicchio, non sa annodarsi bene la cravatta.
PER CONCLUDERE
inCittà dal mese di agosto 1996 ad oggi
Da oltre vent’anni ci occupiamo di mettere a conoscenza i lettori su fatti di interesse collettivo in cui si riscontrano manchevolezze dell’apparato amministrativo ai danni dei cittadini. Preme puntualizzare al signor Natalicchio, in qualità di responsabile della testata incittagiovinazzo.it, che, proprio a seguito della pubblicazione sul numero di novembre 2014 di un mio articolo, il sindaco Tommaso Depalma ha sporto querela per diffamazione nei confronti dello scrivente denuncia che, in data 5 aprile 2016, il Giudice per le indagini preliminari, considerando legittimo il mio scritto per “verità della notizia e interesse pubblico che la stessa mostrava” riteneva infondata la richiesta di Depalma decretandone l’archiviazione.
Prima e dopo tale accadimento le pagine di inCittà e, ad oggi, per mezzo di incittagiovinazzo.it, le nostre denunce continuano imperterrite ad occupare uno spazio importante nello scenario cittadino per fondatezza e concretezza del loro contenuto, costituendo una opinione molto apprezzata dai lettori.
Nel corso di questa Campagna elettorale, la Redazione di incittagiovinazzo.it ha contribuito alla realizzazione di interviste e dibattiti apprezzati da tutti sempre e solo nell’esclusivo interesse della collettività ed equidistante dalle posizioni dei singoli.
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