L’incontinenza notturna del bambino può far preoccupare i genitori
Anche stanotte, mamma Maria e papà Franco sono stati svegliati dalla piccola Caterina: “ho fatto la pipì a letto!” ha detto piangendo, tirando per il pigiama la mamma e chiedendole aiuto. Anche stanotte, allora, con tanta pazienza, mamma Maria si è alzata, l’ha lavata, le ha messo il pigiama pulito ed ha cambiato le lenzuola. Quando finalmente era tutto sistemato e Caterina si è riaddormentata, mamma Maria aveva perso il sonno e pensava tra sé: “Caterina non porta più il pannolino da più di un anno, ormai è una bambina grande! Perché la notte capitano questi episodi? Può avere un’infezione, bisognerà fare delle analisi? Oppure c’è un problema psicologico?”. Mamma Maria e papà Franco hanno provato a chiedere alla bambina una spiegazione ma, la mattina dopo, Caterina sa solo dire che lei proprio “non se ne accorge”…
Sarà probabilmente capitato a molti genitori di vivere un’esperienza simile a quella descritta nella vignetta di fantasia di oggi: succede spesso che, bambini ormai grandicelli che frequentano la scuola e non fanno più uso del pannolino, più o meno saltuariamente di notte bagnano il letto. Quale può essere il motivo di questi episodi? Come bisogna comportarsi?
Alcuni genitori affrontano questa situazione dandole poco peso, pensando che è solo questione di tempo e che passerà naturalmente con la crescita: “è pur sempre un bambino, può capitare!” si dicono. Altri genitori, invece, se ne preoccupano molto, allarmandosi e non dandosi pace: “cosa starà succedendo a mio figlio? Ha un problema grave?” si chiedono. Alcuni genitori si arrabbiano e rimproverano aspramente i bambini, altri esigono da loro una spiegazione, altri ancora evitano l’argomento e fanno finta di nulla.
Come venirne a capo?
Il controllo degli sfinteri, che di solito si acquisisce tra i 2 e i 3 anni di età, è un importante segnale di maturità sia fisica che psicologica. Va di pari passo con l’acquisizione del linguaggio, e quando il bambino diventa capace di dire con le parole che ha bisogno del vasino (o del bagno) ha raggiunto una tappa del percorso di acquisizione dell’autonomia. Se si verificano degli episodi di “regressione”, nei quali cioè questa capacità già acquisita viene meno, può essere utile considerare nello specifico alcune caratteristiche, tra cui l’età e la frequenza degli episodi.
Se capita di fare la pipì a letto ad un bambino di 4 anni circa, per esempio, possiamo ipotizzare che il corpo e la mente non padroneggino ancora questa autonomia, acquisita relativamente da poco tempo. Se invece l’episodio capita ad un bambino di 8 o 9 anni, potrà avere un significato diverso.
I bambini utilizzano spesso il corpo per esprimere (senza saperlo!) delle emozioni come paura, preoccupazione, ansia, eccitazione, insicurezza. Può capitare a tutti i bambini, quindi, in un periodo stressante come può essere quello successivo ad un trasferimento, ad un cambio di scuola, alla separazione dei genitori, a tensioni familiari, di manifestare il proprio disagio attraverso dei comportamenti, come per esempio quello di fare la pipì a letto. Se si verificano saltuariamente, una volta ogni tanto o per un periodo breve, questi comportamenti possono rappresentare una fase transitoria che il bambino può riuscire a gestire e superare da solo. Se invece perdurano nel tempo possono indicare un disagio che il bambino fa fatica a gestire e, escluse cause organiche, una consultazione psicologica può essere utile per venirne a capo.
Ad ogni modo, come è più utile che un genitore si comporti nell’immediato, quando l’episodio si verifica? Rimproverare il bambino è inutile e controproducente: il bambino non fa mai la pipì a letto volontariamente, sa che è un comportamento “sbagliato” e non gradito agli adulti e spesso si sente in colpa per averlo fatto. Può essere invece utile coinvolgere il bambino nel cambiare le lenzuola o nel mettere nel cestino dei panni sporchi il pigiama bagnato: gli daremo la sensazione di poter in qualche modo “riparare all’errore” che lui sente di aver commesso, alleviando il suo senso di colpa.
La Rubrica “Genitori e Figli” vi dà appuntamento alla prossima settimana!
dott.ssa Mariapia D’Attolico
psicologa dell’Infanzia e dell’Adolescenza
mariapia.dattolico@gmail.com