Arciconfraternita SS. Maria del Carmine
--- Profilo dell'Ente ---
L'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, fondata il 23 gennaio 1598 per concessione di monsignor Giovanni Antonio Viperano, Vescovo di Giovinazzo (1589-1610), assume per l'attuale legislazione civile (Leggi 20 maggio 1985, n.n. 206-222,e relativi regolamenti attuativi) ed in rapporto ai Can 301 e segg. del C.J.C. la configurazione di Ente Ecclesiastico, riconosciuto a personalità giuridica dallo Stato italiano, già formalizzata con Decreto Governativo del 4 giugno 1936, registrato alla Corte dei Conti al n. 3775, foglio n 92, del 21 luglio 1936.
Di tanto è iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Bari al N. 716/95, in data 9 dicembre 1995, con Cod. Fisc. 93026510722 e P. I. 04979420728.
Quale Ente a formazione laicale, per elezione degli aggregati, comprovata dall'Ordinario Diocesano, è diretto da un Consiglio di Amministrazione con la guida di un Presidente che riveste la rappresentanza legale. Alla cura spirituale degli associati adempie l'Assistente Spirituale su nomina vescovile (Can. 317 C.J.C.).
L'organismo confraternale associa al momento un centinaio di iscritti di ambo i sessi, allo stato con fascia di età medio-alta. Nell'ultimo decennio si è registrato un forte calo di domande di adesione, richiedendosi per l'iscrizione un effettivo e reale impegno all'approfondimento della dottrina della Chiesa, secondo i dettami del Catechismo della Chiesa Cattolica, e ciò per l'acquisizione di una più efficace cultura religiosa individuale e comunitaria.
L'attuale normazione organizzativo-funzionale trova la sua fonte, oltre che nelle leggi canoniche e statali che disciplinano le Associazioni pubbliche ecclesiastiche, nel suo Regolamento statutario approvato con Decreto vescovile N. 66/14 in data 27 febbraio 2014 ad integrazione dello Statuto diocesano delle Confraternite cui decreto vescovile n. 181/2011.
--- Preambolo Storico ---
La Confraternita opera presso la chiesa ex monastica San Giovanni Battista, detta anche delle monache. Lo stato in cui si presenta oggi l'edificio sacro è il risultato dell'ultima delle tante trasformazioni apportatevi per essere stato in passato inserito nell'ambito del complesso cenobitico delle suore benedettine la cui presenza a Giovinazzo è segnalata sin dal XI sec., come documentato da una pergamena custodita nell'Archivio diocesano di Trani (n. 17), datata 22 marzo del 1078, recante il privilegio di papa Gregorio VII della concessione e conferma a Messer Major e ai suoi discendenti del Monastero di S. Giovanni Battista di Giovinazzo ( V. Le Pergamene dei Monasteri delle Benedettine e delle Clarisse di Giovinazzo di Michele Bonserio – anno 2000).
Il tempio, infatti, nel corso della prima metà del sec. XIX subisce una radicale trasformazione strutturale ed architettonica nel contesto dell'ammodernamento alle linee neoclassiche, operato dall'arch. Giuseppe Favia. L'epigrafe che è sull'asse dell'abside, dietro l'altare maggiore, afferma che sarebbe stato rifatto ab imis nel 1849 compresa la sostituzione del medesimo altare centrale, opera marmorea dello scultore di scuola napoletana Fedele Gaggiano (1804-1880). Nella seconda metà dell'800, in dipendenza della soppressione del Cenobio Benedettino da parte dello Stato italiano in forza delle leggi eversive del luglio del 1866, la chiesa viene separata con la chiusura dei varchi di comunicazione dalla fabbrica conventuale, destinata, dapprima, a servizi di utilità pubblica e poi alienata dal Demanio statale ai privati per ricavarne civili abitazioni.
La chiesa di San Giovanni Battista, rimasta di proprietà dello Stato italiano -Fondo per i Culti-nel 1889 con atto n. 21351929 del 31 marzo, approvato con D.M. del 17/04/1889, viene, invece, ceduta in concessione alla Confraternita di San Francesco da Paolache ha continuato ad officiarla a cura del proprio assistente spirituale,il Canonico della Cattedrale Don Tommaso Nonna, già direttore spirituale delle ultime suore ivi rimaste.In tale circostanza con provvedimento del vescovo Mons.Pasquale Picone (1895-1917 deceduto) e su iniziativa dello stesso Can. Don Tommaso Nonna la chiesa ex monastica,ormai in possesso della comunità confraternale, viene associata alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma, ragione percui ivi si stabilizza la tradizionale pratica delle "Tre Ore di Agonia" il pomeriggio del Venerdì Santo, seguitadal Compianto su Cristo Morto, il Sabato Santo, e la solennizzazione della festività della "Esaltazione della Croce" il 14 di settembre, esercizi religiosi, a suo tempo,curati da una Associazione femminile dal titolo "Santa Croce" e, tuttora, esperiti con grande devozione di popolo dalla fraternità. E, sempre in questoantico sito ecclesiale la Confraternita di San Francesco da Paola integrata con la Santa Croce ha sviluppato le sue attività prevalentemente cultuali sin dal 1964.Con l'aggregazione di diversi giovanisi fa promotore di azioni di solidarietà e di manifestazioni a sfondo socio-culturale. Dal 1995 parte il progetto annuale di eventi culturali e musicali, oltre che religiosi, da espletarsi nell'arco dei mesi estivi, dal titolo "Ricucire la memoria" e dal 1997 parte la pubblicazione del mensile di informazione cittadino "in Città". L'intento nel programma operativo della Confraternita, animata da un folto numero di giovani di varia estrazione sociale e culturale, era appunto quella di poter instaurare un incontro propositivo con la comunità cittadina non solo sul terreno religioso, rivalutando e rielaborando le tradizionali pratiche devozionali alla luce dei orientamenti dottrinali emersi dal Concilio Vaticano II, ma anche e, particolarmente, con azioni in proiezione socio-culturale che potessero sviluppare una apertura comunicativa di interazione per la crescita e valorizzazione dello"status"dell'intera comunità cittadina in ogni sua possibile espressione civile. Infatti, nel frattempo era intercorsa una profonda ristrutturazione dell'intero organismo confraternale dal titolo di San Francesco da Paola e della Santa Croce allorché si trova a confrontarsi con la rimodulazione del sistema concordatario tra lo Stato e la Chiesa del 1929. La riformulazione del Trattato Concordatario del 1984 introduce una articolata riforma legislativa statale e canonica circa il riconoscimento legale e civile degli Enti e dei Beni ecclesiastici per cui il Ministero degli Interni attiva le procedure di rinnovo della concessione dell'edificio sacro di San Giovanni Battista in Giovinazzo. Purtroppo, nel corso della formalizzazione dell'atto di concessione viene rilevato che la Confraternita di San Francesco da Paola e della S. Croce, pur essendosi sempre comportata anche con le Amministrazioni pubbliche come soggetto dotato di personalità giuridica, nonpossedeva alcun documento formale che ne certificasse un tale status.
Richiedendo il Dicastero una tale formale attestazione di riconoscimento giuridico statale e ritenendo di dover nuovamente affidare la chiesa a chi per oltre un secolo l'aveva occupata, anche per evitare possibili rivendicazioni, conviene con la soluzione prospettata dalla stessa Diocesi di far confluire il corpo sociale della Confraternita di San Francesco di Paola e della S. Croce nell'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, da tempo priva di aggregati, ma in possesso del titolo di riconoscimento giuridico. Con la conclusione del processo di accorpamento del Sodalizio di S. Francesco di Paola e Santa Croce con l'Ente ecclesiastico "Arciconfraternita Maria SS. del Carmine", condotto dal Commissario Dr. Giuseppe Maldarella su nomina del Vescovo di Molfetta, Mons. Donato Negro (1993-2000) -Decreto Vescovile n. 152/94 del 1 ottobre 1994 e Relazione Commissariale in data 3 novembre 1994, n. 14/S-bis/94-, si è reso possibile addivenire al negozio giuridico di acquisizione in concessione della Chiesa di San Giovanni Battista dal Ministero degli Interni, atto stipulato in data 11 aprile 2000.
Con tale veste l'Organismo associativo "Arciconfraternita Maria SS del Carmine" ha continuato la sua missione portando a realizzazione a proprie spese l'intervento del recupero conservativo degli ambienti interni della chiesa di San Giovanni Battista, la consacrazione del nuovo altare centrale in pietra e l'acquisizione di arredi e di mobilio ed ha, altresì, proceduto al consolidamento conservativo della Chiesa del Carmine, di cui è proprietaria dopo il procedimento di fusione dei due Enti e, infine, al restauro delle grandi tele secentesche e settecentesche di cui quest'ultima chiesa è dotata.
--- Corpo Sociale ---
Il corpo sociale del sodalizio è costituito da persone di ambo i sessi e nuclei familiari che rinnovano l'iscrizione anno per anno con il versamento di un contributo di partecipazione che costituisce l'unica fonte di sostentamento dell'organismo associativo anche per disimpegnare le attività sociali e culturali oltre quelle specifiche rivolte alla promozione del culto cattolico attraverso la personale testimonianza di fede di ogni aderente.
--- Organi Direzionali ---
In ragione delle disposizioni statutarie adottate dall'assemblea generale dei sodali in data 08.02.2014 ed approvate con decreto vescovile n.66/14 del 27.02.2014 la Confraternita è diretta da un Presidente che presiede il Consiglio di Amministrazione formato da due Consiglieri effettivi e tre consiglieri aggiunti che presidiano le tre linee di attività non religiosa: sociale, culturale e di solidarietà. Del Consiglio di Amministrazione fanno parte il Tesoriere e il Segretario. Alla cura spirituale dei confratelli è preposto l'Assistente Spirituale che è anche il presidio del Vescovo all'interno dell'organismo di governo dell'Ente. Alla direzione amministrativa si aggiunge poi un organo di consultazione detto Consulta ed un organismo di controllo gestionale interno il Collegio dei Revisori dei Conti.
--- Organigramma ---
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente: Gaetano Masellis
I Consigliere con incarico di vice-presidente: Giuseppe Carbonara
II Consigliere: Luisa Bonserio
Tesoriere: Paolo LASORSA
Segretario: Giuseppe MALDARELLA
Consiglieri aggiunti con incarico di:
Responsabile Area editoriale: ... aggiornamento in corso
Responsabile Area solidarietà e servizi cimiteriali: Matteo Camporeale
Responsabile Area Cultuale: Saverio Amorisco
Organo di vigilanza e controllo di gestione: Giovanni Volpicella , Michele Lasorsa jr. , Giuseppe Cassano.
Consulta: Giovanni MASSARI e Vito Fumai
Assistente Spirituale: don Andrea Azzollini
--- Finalità istituzionali e missione operativa della comunità. ---
Le finalità di propagazione del culto cristiano e la missione di tradurre il senso della fraternità in obiettivi che concretizzino una economia civile (civitas humana), che si sviluppi nel rispetto della dignità umana, della giustizia con riguardo a categorie come utilità sociale, sostenibilità, cooperazione, gratuità e produzione di beni relazionali, sono definiti negli atti statutari dell'Ente.
--- Fonti di Finanziamento ---
L'Ente si sostiene con le adesioni degli associati e con le oblazioni volontarie degli offerenti che contribuiscono alla realizzazione dell'azione religiosa e ai programmi degli eventi socio-culturali. Non è assegnatario di alcun contributo economico da parte di Enti pubblici e privati la attività editoriale e particolarmente per la stampa del mensile di in Città volendo essere questo uno strumento di divulgazione completamente libero ed autonomo. In questo campo gli unici introiti sono le contribuzioni dei lettori e i corrispettivi del servizio di promozione commerciale sulle pagine del mensile. I bilanci relativi alla redazione che non prevede scopo di lucro sono annessi agli esercizi finanziari dell'Ente editore.
Eventi Religiosi
L'informazione
Luoghi da Scoprire
Manifestazioni Sociali
--- Area Cultuale ---
- Attività religiose della Comunità -
La comunità confraternale si raduna ogni domenica per prendere parte alla liturgia della Eucaristia e al tempo stesso assolvere all'impegno dell'officiatura della Chiesa di San Giovanni Battista, previsto dall'atto di concessione dell'edificio sacro da parte dello Stato. Oltre alle azioni di catechesi e di spiritualità curate dal Padre Spirituale nei momenti forti dell'anno liturgico - Avvento, Natale, Quaresima e Periodo Pasquale - grande rilievo hanno gli incontri comunitari di preghiera in occasione delle SS. Quarantore con la partecipazione anche di altri fedeli. La confraternita, ancora, per impegni statutari e per incrementare il sensusfidei è chiamata a celebrare solennemente la festività di S. Francesco da Paola, e della titolare la Madonna del Carmine, e quindi S. Giovanni Battista, S. Benedetto, Sant'Anna ed, infine, la festa dell'Esaltazione della Croce, in occasione della quale i sodali partecipano all'annuale raccoglimento penitenziale nel giorno della festività liturgica il 14 settembre. Sempre nel mese di settembre, in occasione della festività di S. Giuseppe da Copertino, la Confraternita ricorda con una celebrazione la figura del santo patrono degli studenti. Una stele posta nella Chiesa di San. Giovanni Battista ricorda l'evento, accaduto nel maggio del 1636, della lievitazione del santo salentino alla presenza delle suore benedettine e dei fedeli raccolti per assistere alla sua celebrazione (V. pubblicazione del Prof. Vincenzo Rucci "Una pagina ignorata di vita giovinazzese - Le visite di S. Giuseppe da Copertino a Giovinazzo" - Riedizione. a. 2000). Infine, grande apprezzamento viene riconosciuto alla Mostra sulla Passione, allestita presso la Chiesa del Carmine durante il tempo di preparazione alla Pasqua.La rappresentazione espositiva culmina in un alto momento di partecipazione devozionale nel corso della Settimana Santa con le tradizionali cerimonie paraliturgiche, nel pomeriggio del Venerdì Santo, delle "Tre Ore di Agonia", a commemorazione della morte di Cristo, e nel pomeriggio del Sabato Santo, del "Compianto su Cristo Morto", cui fa seguito la traslazione del simulacro di Cristo morto dalla Chiesa del Carmine a quella di San Giovanni Battista,
- I Beni della Confraternita -
Per l'espletamento delle attività di culto e di religione la Confraternitasi avvale di un complesso di beni immobili e di un'abbondante dotazione di arredi sacri e di un ricco e prezioso materiale per il servizio liturgico anche di notevole valore artistico.
- Edifici Sacri -
Oltre alla Chiesa di San Giovanni Battista il cui possesso trova origine nell'atto di concessione da parte del Ministero degli Interni -Direzione Generale Fondo per i Culti- ha la proprietà della Chiesa del Carmine con annessa sacrestia e locale servizi. L'Edificio sacro, ubicato nel Centro storico della città su via Cattedrale e risalente alla fine del ‘500, fu costruito sulla più antica chiesa medioevale dedicata a S. Angelo. Un campanile a vela a due fornici completa la facciata che funge da fondale prospettico di via Lecce, secondo i principi dell'urbanistica barocca introdotti nell'antico tessuto edilizio medioevale. L'aula interna dotata di un altare centrale marmoreo è improntata a linee architettoniche neoclassiche ivi introdotte dal concittadino arch. Mastropasqua nell'anno 1834, come inciso su una lastra del pavimento in ingresso al tempio.
- Gentilizi Cimiteriali -
La Confraternita è proprietaria di tre Sepolcreti nell'ambito della prima area cimiteriale comunale. La disponibilità di tombe, al servizio dei soli associati, per effetto di un dispositivo comunale che ha esteso la tumulazione ad un periodo di trent'anni anziché venti, si è ridotta a qualche unità.
- I beni di interesse storico, artistico ed archivistico. L'argenteria -
Un consistente patrimonio storico ed artistico, costituito da tele d'autori importanti e statue lignee sacre è in dotazione all'Ente, in parte a titolo di possesso per essere di proprietà dello Stato italiano in quanto pertinenze della Chiesa di San Giovanni Battista e perciò censiti a margine del contratto di concessione dell'Edificio da parte del Ministero degli Interni, ma in gran parte a titolo di proprietà. Per un quadro esplicativo sono stati indicati in separati elenchi le opere artistiche di proprietà della Confraternita e le opere tenute in custodia dall'Ente appartenenti allo Stato italiano. Negli stessi Elenchi sono riportati gli oggetti di valore in argenteria, comunque asserviti alle attività liturgiche.
Relativamente ai beni archivistici va precisato che l'Ente ha in esercizio un archivio corrente che ha a riferimento l'arco temporale dall'inizio del novecento ad oggi, per cui è privo di atti e documenti storici. Infatti, l'archivio del monastero comprendente diverse pergamene ed atti di visite pastorali dei Presuli locali, con la soppressione del convento, furono trasferiti all'archivio capitolare. In tale circostanza fu altresì acquisito dal Capitolo Cattedrale ogni arredo e paramento sacro all'infuori di quelli riportati nell'apposita distinta di proprietà dello Stato italiano e consegnati alla Confraternita all'atto della cessione della Chiesa peril servizio liturgico. Anche l'antichissimo archivio della Arciconfraternita del Carmine, venuto a mancare il corpo sociale, intorno agli inizi della seconda metà del '900, fu riportato nell'archivio capitolare.
La relazione del Commissario incaricato dal Vescovo ad esperire l'operazione di accorpamento della Confraternita di S. Francesco da Paola nella Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, stesa in data 3 novembre 1994, prot. n. 14/Sbis/94 riporta la sussistenza solo delle tele censite all'interno della Chiesa stessa e nessun oggetto ed arredo sacro né tanto meno la documentazione archivistica.
- Stato di conservazione -
Le argenterie e gli oggetti preziosi compresi gli arredi sacri di valore storico-artistico, sono conservati in una piccola esposizione museale nell'aula della sacrestia della Chiesa di San Giovanni Battista e sono accuratamente protetti ancorché visibili al visitatore. Tra l'altro ledue Chiesesono munite di un sistema di all'allarme funzionante e sempre attivo quando sono chiuse. Le altre opere d'arte, sia che si tratti di tele che di statue o sculture lignee sono tutte in buono stato essendo state nell'ultimo decennio sottoposte ad accurati interventi conservativi o comunque restaurate.
Le torri campanarie.
La chiesa di San Giovanni Battista è corredata da una torre campanaria quadrangolare, posta a destra della facciata, realizzata nel contesto dell'intervento di ammodernamento ottocentesco dell'intera struttura, operato dall'Arch. Giuseppe Favia nel 1849, durante l'episcopato del Vescovo Giovanni Costantini (1837-1851). Vi sono allocate due campane. La più grande (cm. 70 x 80) è anche la più antica della città e dalla sua iscrizione che indica il nome e il patronimico del fondatore (Angelo figlio di Bartolo) si ricava l'anno di fusione 1501 e la città cui avvenne la fusione (Adria) nonché l'epitaffio della martire catanese Agata (III sec.) che ha il patrocinio sui costruttori di campane. La seconda di dimensione inferiore (50 x 50) riporta la fonderia presso cui fu costruita (Premiata Fonderia pontificia Colbachini di Padova) e sul mantello la dedicazione a S. Francesco di Paola e il nome del Primicerio Don Tommaso Nonna, padre spirituale della Confraternita di San Francesco, che ebbe a commissionarla per conto della Confraternita stessa nel 1910. Infatti la seconda campana, di cui non conosciamo notizie di costruzione, all'atto della concessione della chiesa alla Confraternita era rotta e la Confraternita provvide subito a farla rifondere. (V. Presentazione dell'Edificio Sacro del Complesso conventuale della Benedettine a conclusione delle opere di consolidamento e di ristrutturazione -15 dicembre 2001- di Arch. F. Palmiotto, Prof. M. Palmiotto, Prof.ssa R. Carlucci)
Il campanile è fornito di un sistema elettrico per il funzionamento delle campane che segnano solo gli appuntamenti delle cerimonie religiose.
Anche la facciata della Chiesa del Carmine è munita di un campanile a vela che presenta due campane di media misura anch'esse antiche risalenti al XVII sec. Le stesse sono state manutentate da poco ma non sono funzionanti.
- Patrimonio artistico di proprietà della Confraternita -
Reliquie e reliquiari:
Le antiche Reliquie di Santi citate nelle visite pastorali dei Vescovi alla Chiesa di San Giovanni Battista, con la soppressione del monastero delle benedettine, furono tradotte presso la Chiesa Cattedrale insieme ad altri oggetti sacri ed arredi per il servizio liturgico. La confraternita custodisce oggi i seguenti Reliquiari con rispettive Reliquie di Santi nella vetrina museale:
- Reliquiario in metallo con Reliquia di S. Francesco di Paola.
- Reliquiario in legno dorato con Reliquia di Santa Anna.
- Reliquiario in legno dorato con Reliquia di San Giovanni Battista.
Ex voti:
- Piccola statua lignea con base dorata sec. XVIII , raffigurante l'Immacolata, alt. cm. 90.
- Due corone in oro ed argento e un paio di orecchini d'oro, arredo della statua della Vergine del Carmelo.
- Aureola e Canna in argento, arredo della Statua di San Francesco di Paola.
- Quadro raccoglitore di Reperti provenienti dal Sepolcreto delle suore.
- Porticina d'argento del Tabernacolo, altare marmoreo chiesa di San Giovanni Battista. (ignoto argentiere a. 1739).
- Teca lignea a custodia di un Crocifisso in argento dell'argentiere Mattia Condursi (1844-1872) di cm. 37x37.
- Parato di Carte Gloria in argento, opera dell'argentiere Mattia Condursi (1844-1872).
- Due stele allocate sulle pareti laterali della chiesa raffiguranti S. Pio e S. Giuseppe da Copertino (cm. 160 x 70).
Altari marmorei, Epigrafi e Lastre tombali:
- Chiesa di San Giovanni -
Altari:
- Altare marmoreo posto nell'area absidale con bassorilievo raffigurante S. Benedetto dello scultore Felice Gaggiano, costruito nel corso del rifacimento del Tempio nel 1849.
- Altare centrale in pietra locale consacrato dal Vescovo mons. Donato Negro il 15/01/2001 nella cerimonia di riapertura al culto della chiesa.
- Altare in pietra locale allocato in sacrestia e proveniente dal gentilizio cimiteriale della Confraternita del Carmine.
Epigrafi:
- Epigrafe incastonata nell'abside della chiesa con l'indicazione della ristrutturazione del 1849.
- Tre Epigrafi riguardanti il Cenobio benedettino fedelmente riprodotte dalle lastre originali rispettivamente della fine del XIII (cm. 38x42), quella fatta incidere dal mons. Briciano da la Ribera (1549-1574) di cm. 80 x 77 ed infine quella incisa in occasione dei lavori di ampliamento del convento nel 1717, eseguiti dalla Badessa Giovanna Sagarriga durante l'episcopato di mons. Giacinto Chyurlia. (1693-1730).
- Lastra in marmo con l'iscrizione a ricordo dell'estasi avuta nella chiesa da padre Giuseppe da Copertino nel maggio del 1636, evento che provocò la denuncia contro il frate al tribunale del Sant'Uffizio da parte dell'autorità di curia giovinazzese all'epoca presieduta da mons. Palamolla.
-Lastra marmorea con agnello incastonata in sacrestia.
- Iscrizione del restauro conservativo e riapertura al culto nel 2001 sotto la direzione di mons. Nicola Melone.
Lastre tombali:
- Lapide in pietra della famiglia Vallone sulla parete della sacrestia.
- Frammenti di lapidi sepolcrali in pietra
- Chiesa del Carmine -
- Altare di marmo policromo incastonato alla parete di fondo della chiesa sotto l'arco su cui campeggia la grande pala centrale. In basso, in un grande riquadro centrale, è posto in risalto lo stemma della Arciconfraternita del Carmine, racchiuso in un tondo dai bordi scuri rispetto al suo fondo.
- Lastra in pietra incassata al pavimento al centro della chiesa, indicante il sottostante cimitero dei confratres
Patrimonio artistico di proprietà dello Stato Italiano:
- Campana grande. Antichissima campana funzionante sulla torre campanaria, censita in catalogo generale della Soprintendenza di Bari al n. 16000822 in data 21/04/1974.
- Campana piccola. La campana preesistente, risultata rotta all'atto della concessione dallo Stato il 31 marzo 1889, è stata rifusa dalla Confraternita nel 1910.
- Pisside d'argento. Opera di argentiere ignoto napoletano, sec. XVII. Scheda n.1600005119 della Soprintendenza di Bari in data 01/03/1975.
- Turibolo-Navetta.Opera di ignoto argentiere napoletano, sec. XIX. Scheda n. 1600005114 della Soprintendenza di Bari in data 24/03/1975.
- Calice-Patena.Opera di ignoto argentiere napoletano della prima metà del XVIII sec., riporta sul rovescio del piede l'iscrizione: D(omina)Anselma Impucci*1. Scheda della Soprintendenza di Bari n. 1600005117, in data 01/03/1975.
- Calice-Patena. Opera di ignoto argentiere napoletano seconda metà del XIX sec., riporta sull'orlo della base l'iscrizione: Do(mi)nusFranciscusDe Pergola CanonicusCathedralisJuvenacen(sis)*2. Scheda n. 1600005116 della Sovrintendenza di Bari in data 01/03/1975.
- Opera di ignoto argentiere napoletano datata 1740. Scheda n. 1600005118 della Sovrintendenza di Bari in data 24/03/1975.(Bollo dell'argenteria AAP-NAP174)
- Statua lignea. Opera di scultore meridionale raffigurante San Benedetto sec. XV, altezza cm. 120. Scheda n. 160000602 della Sovrintendenza di Bari in data 21/03/1974.
- Statua lignea. Opera di scultore meridionale del sec. XV, raffigurante San Giovanni Battista. Scheda n. 160000601 della Sovrintendenza di Bari in data 21/03/1974.
- Statua lignea. Opera di scultore napoletano del sec. XVII, raffigurante S. Benedetto, altezza cm. 145. Scheda della Soprintendenza di Bari n. 160000603 in data 21/03/1974.
- Statua lignea. Opera di scultore napoletano del sec. XVII, raffigurante San Giovanni Battista, altezza cm. 145. Scheda della Soprintendenza n. 160000604 in data 21/03/1974.
*1 Anselma Impucci fu monaca con la sorella Isabella nel monastero di San Giovanni, già monaca dal 1621, morì il 19/04/1659. (ADG, Liber mortuorumecclesiae Cathedralis,III,c.47v.).
*2 Francesco De Pergola fu canonico del Capitolo Cattedrale per 30 anni fino alla sua morte 27/09/1653. (ADG Liber mortuorumecclesiaeCathedralis, III. c.5. r.)
- Le Immagini Sacre -
Padre Eterno, Madonna e S. Giovanni
Pittura raffigurante la Madonna del Rosario dal titolo di Pompei
Sant'Anna e la vergine tra gli Angeli
Statua della Madonna del Carmelo
Statua di donna con velo volto di Gesù (Veronica)
Statua di Gesù agonizzante in croce
Statua di Gesù al calvario (portatore di croce)
Statua di San Francesco da Paola
Statua di San Giovanni Apostolo
Statua in legno della Maddalena
Statua in mezzobusto di San Francesco da Paola
Tela del Calvario e Crocifissione
Tela della Madonna del Carmine
- Gli oggetti pertinenziali al servizio religioso -
Asta per processione con croce dorata in legno
Croce argentata con immagine di Gesù crocifisso e raggiera in legno dorato su base lignea
Croce in legno dorato per altare
Croce lignea per esposizione su altare
Crocifisso in legno dorato con Cristo in cartapesta
Tronetto in metallo dorato per esposizione Ss. Sacramento
- Altri beni -
Baldacchino a forma di tempietto in legno dorato
Campana n°1 Chiesa San Giovanni Battista
Campana n°2 Chiesa San Giovanni Battista
Frammento in seta di antico gonfalone
Quadro raccoglitore di reperti
Velo dal calice ricamato in oro e copripisside
- Gli Eventi Religiosi -
Celebrazione liturgica Santo Natale dicembre 2013 (vedi foto)
Esposizione delle "Quarantore" 2014 (vedi foto)
Commemorazione Passione e Morte di Cristo "Tre Ore di Agonia" 2014 (vedi foto)
Compianto su Cristo Morto e Traslazione del simulacro dal Carmine a S. Giovanni Battista 2014
Liturgia della Risurrezione nel Giorno di Pasqua 2014 (vedi foto)
Rievocazione storico-religiosa del Miracolo di S. Francesco di Paola dell'attraversamento dello stretto di Messina sul suo mantello 2014 (vedi foto)
Festività della Beata Vergine del Carmelo, Rinnovo dell'adesione alla Confraternita dei sodali - 16 luglio 2014 (vedi foto)
Festività dell'Esaltazione della Croce 2014 (vedi foto)
Mostra Presepio 2014/2015 e Celebrazione liturgica Santo Natale dicembre 2014
- Altre Iniziative di rilievo religioso -
Pellegrinaggio al Santuario di Paola settembre 2014 (vedi foto)
--- Area Editoriale ---
L'aggregazione associativa con il nuovo titolo di "Maria SS. del Carmine" avverte, dopo una profonda riflessione, che il valore della fraternità, l'ethos dei cristiani, può costituire una autentica risorsa, il vero paradigma per la costruzione della città degli uomini. In relazione a tale intuizione si apre alla società civile riprendendo la iniziativa di comunicare all'esterno con un foglio di giornale mensile e con il favorire la stampa di libri di autori locali. La circostanza portò ad attrarre molti giovani che si sono avvicinati a praticare un volontario approccio a tale esperienza collaborando alle attività di informazione giornalistica col dibatterei problemi della comunità civile. A partire dal 1997 il mensile di informazione "In Città" (circa ottocento copie), fu registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/01/1997.
Il Mensile "in Città"
In questi tempi profondamente mutati, come quelli che viviamo, si avverte il bisogno di riscoprire come cristiani e come cittadini nuove capacità ideali e questa proiezione anima la nostra produzione giornalistica.
- Nota storica -
Nel quadro programmatico delle attività culturali dell'Ente confraternale dal titolo "Maria SS. del Carmine", prende corpo l'iniziativa di pubblicare un periodico cittadino che sulla scia del cessato mensile "Il nuovo Tocco del Bombaun" potesse fornire una sorta di informazioni sulla città in ordine ad ogni campo d'interesse per la comunità locale. Correva l'anno 1997 che si apre il cantiere per la produzione della attività informativa che peraltro riproduceva una iniziativa già sperimentata negli anni ottanta del secolo scorso sotto la direzione del Presidente Nicoletti Salvatore. Il compito di avviare tutto quanto il percorso per una proiezione informativa di tipo giornalistico fu assunto dall'allora Vice-Presidente Filippo D'Attolico che insediò la preliminare forza operativa dedita alla pubblicazione del giornale presso il locale di via Cattedrale n.38 di proprietà della Confraternita. In prima fase il mensile esce con il titolo di "Incontri ed Esperienze" per poi assumere quello di "in Città", in ragione proprio al suo rivelarsi strumento di grande attualità riguardo alle tante problematiche che vive la cittadina sotto l'aspetto sociale, politico, culturale e sportivo.